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È incredibile come la plastica renda la vita più semplice, ma a quale costo? La plastica è resiliente, durevole e non si degrada facilmente. È una parte vitale delle attrezzature mediche e ha rivoluzionato il packaging, in particolare nella conservazione degli alimenti. Sfortunatamente, però, l'uso della plastica è completamente fuori controllo, in particolar modo per l’uso eccessivo che ne viene fatto per i prodotti monouso. Il 33% di tutta la plastica viene utilizzata una sola volta e gettata via. Quel che è peggio, è che la plastica non si degrada mai. Si scompone in pezzi sempre più piccoli, che finiscono per inquinare la nostra terra e i nostri oceani. La plastica si riduce in particelle così piccole da essere presente in tutto il mondo anche nell’acqua che beviamo, sia nell’acqua corrente che in quella in bottiglia. Lo sapevi che solo il 9% dei rifiuti di plastica viene riciclato?
Montagne di plastica
Petrolio e gas naturale sono necessari per la produzione di materie plastiche. Anche se non si utilizza regolarmente un veicolo per spostarsi, dunque, la nostra dipendenza dalla plastica ci porta comunque a contribuire piuttosto pesantemente al problema del cambiamento climatico.
Generalmente, la plastica non riciclata finisce in una discarica, dalla quale si disperdono poi diverse sostanze inquinanti. Il percolato, liquido che si forma dal processo di decomposizione dei rifiuti raccolti in una discarica, spesso filtra nel terreno inquinando le falde acquifere sottostanti. Mentre i gas serra come il metano, anch’essi prodotti dal processo di decomposizione dei materiali presenti all'interno delle discariche, si disperdono nell'atmosfera contribuendo così ad aggravare il cambiamento climatico. Inoltre, la plastica ha la tendenza a trovare la strada per uscire dalle discariche, finendo spesso nei corsi d'acqua locali.
Oceani di plastica
Nonostante sia difficile da quantificare, la maggior parte degli scienziati stima che ogni anno circa 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei nostri mari e oceani, oltre alle 150 milioni di tonnellate che già vi circolano. Ciò equivale a un camion della spazzatura pieno di plastica che si riversa nel mare ogni minuto.
Il gruppo di esperti delle Nazioni Unite sugli aspetti scientifici dell'inquinamento marino (GESAMP) ha stimato che le fonti terrestri rappresentano fino all'80% dell'inquinamento marino mondiale, di cui il 60-95% è costituito da detriti di plastica.
La maggior parte dei rifiuti di plastica disseminati in tutto il mondo finisce quindi in mare. Trasportati dalle correnti, i rifiuti di plastica si accumulano nel tempo al centro dei principali vortici oceanici formando "isole di rifiuti", grandi masse di detriti galleggianti che si accumulano continuamente.
Secondo l'Ocean Conservancy, in meno di 10 anni ci saranno 250 milioni di tonnellate di plastica in mare ed entro il 2050 vi sarà più plastica che pesci.
Il problema della plastica non è solo isolato ai sacchetti, alle bottiglie e ad altri oggetti facilmente identificabili, ma ancor di più alle microplastiche, contenute nei nostri saponi, prodotti di bellezza e persino nella maggior parte dei nostri vestiti.
La plastica è stata trovata in oltre il 60% di tutti gli uccelli marini e il 100% delle specie di tartarughe marine. Ciò rappresenta un pericolo mortale per questi animali. La plastica viene infatti scambiata per cibo e ingerita, ma, non potendo essere digerita, finisce inevitabilmente per riempire il loro stomaco fino a farli morire di fame, perché non hanno più spazio per assumere altro (vero) cibo.
E se pensavate che l'inquinamento ambientale causato dalla plastica non potesse avere un impatto diretto sulla salute umana, vi sbagliate. Anzi, a seconda della tua dieta, potresti effettivamente mangiare una varietà di prodotti chimici nocivi a causa dell'inquinamento della plastica. Mangiamo il pesce che mangia la plastica, il che significa che stiamo mangiando plastica.
La plastica è una spugna per le tossine
Molte materie plastiche contengono additivi chimici che possono filtrare dal materiale e penetrare nel nostro cibo, nella nostra acqua e, in ultimo, nel nostro corpo. Ad esempio, il BPA, un interferente endocrino che può causare grossi problemi, in particolare ai giovani, si trova in molti tipi di plastica comunemente usati per la conservazione degli alimenti. Ecco perché preferiamo evitare la plastica quando si tratta di cibo!
Gli studi hanno dimostrato che i detriti di plastica, a seconda di quanto a lungo galleggiano nell'acqua, possono avere una varietà di sostanze chimiche attaccate ad essi, come metalli pesanti, PCB e altri inquinanti, agendo quindi come spugne di inquinamento. Una volta che i pesci assorbono queste sostanze chimiche dalla plastica ingerita, le sostanze chimiche sono quindi libere di filtrare in qualsiasi animale sia più in alto nella catena alimentare, compresi noi.
Ma io riciclo!
Anche se sarebbe bello pensare che tutta la plastica finisca in un impianto di riciclaggio dopo l’uso, purtroppo non è vero. È stato stimato che circa il 91% delle materie plastiche in realtà non finisce in un impianto di riciclaggio per dare poi vita a nuovi oggetti.
Perché le statistiche sul riciclaggio della plastica sono così negative?
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Esistono molti tipi diversi di plastica, alcuni dei quali non possono essere riciclati. E a volte la plastica può essere contaminata da residui di cibo, rendendone impossibile il riciclo. Inoltre, i requisiti di riciclaggio variano in base alla città e possono essere complessi da comprendere, il che ostacola ulteriormente il successo del riciclaggio.
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La plastica riciclata è un prodotto commercializzato a livello globale. Ci deve essere richiesta di plastica riciclata perché venga prodotta, il riciclaggio non è automatico. E, poiché spesso è più economico e facile produrre plastica nuova che riciclarla, la mancanza di richiesta comporta un minore riciclaggio.
- A differenza del vetro e dell'alluminio che possono essere riciclati all'infinito senza perdita di qualità, la plastica si degrada in qualità durante il processo di riciclaggio. La maggior parte della plastica riciclabile può essere riciclata solo una volta prima di finire in discarica o nell’inceneritore.
Non possiamo quindi contare sul riciclaggio come soluzione al problema dell'inquinamento della plastica. Dovremmo riciclare meglio e dipendere meno da esso. Ricorda le "5R" del movimento zero waste e che dovrebbero essere seguite in ordine. Se rifiutiamo ciò di cui non abbiamo bisogno, riduciamo e riutilizziamo ciò che consumiamo, idealmente dovrebbe essere rimasto ben poco da riciclare e compostare.
Una persona può veramente fare la differenza?
SÌ! Ogni giorno ci troviamo di fronte a molte scelte che potrebbero permetterti di avere un impatto positivo sul pianeta. Come vai al lavoro? Come fai la spesa? Cosa mangi? Cosa compri? Tutto è collegato. Ogni acquisto che fai è un voto per il tipo di mondo in cui vuoi vivere. Lo stile di vita zero waste non è tutto o niente. Non richiede perfezione. Richiede solo che ognuno si impegni a fare del suo meglio! Fai quello che puoi, dove puoi. Tutti possono contribuire.